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La Rivoluzione | The Matrix has you!



“Come svegliarsi? Come sfuggire a questo sonno? Queste domande le più importanti, le più vitali che un uomo si possa porre. Ma prima di porsele, egli dovrà convincersi del fatto stesso del suo sonno. E gli sarà possibile convincersene solo tentando di svegliarsi. Quando avrà compreso che non si ricorda mai di sé stesso, e che il ricordarsi di sé significa risvegliarsi fino ad un certo grado, e quando avrà visto per esperienza quanto sia difficile ricordarsi di sé, allora comprenderà che per svegliarsi non basta desiderarlo”. (P.D. Ouspensky)

In questo brano estratto da “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” di P.D Ouspensky, si fa particolare leva sul dato che l’uomo vive in un continuo stato di sonno. Per sonno, intendiamo, quello stato che nelle tradizioni iniziatiche viene chiamato "sonno della coscienza" (dal latino conscièntia da còn sciens, essere consapevoli). In questo stato, l’attuale “uomo” vive la maggior parte della sua esistenza terrena. L’altra parte invece viene vissuta in uno stato di sonno biologico. Potremmo affermare, senza paura di essere smentiti, che passa tutta l’esistenza “dormendo”. Le possibilità che ha quest’ultimo per potersi destare da tale condizione dipendono da diversi fattori, per la maggior parte esterni all’uomo stesso, potremmo dire per “caso”.


Casualmente, dicevamo, capita che in particolari momenti di vita, questo “uomo”, inizi a sperimentare una particolare condizione che lo porta alla ricerca di qualcosa che lui stesso non sà spiegarsi, che non capisce, che non conosce, che inizialmente tenterà di fuggire, ma che “sente” fortemente e che lo porterà di lì a poco e cambiare la sua vita ordinaria. Questa condizione ha molto a che fare con la sperimentazione di quello che viene chiamato "vuoto interiore".

Nel sistema sociale attuale, questo stato di vuoto viene continuamente colmato da cose materiali, da oggetti, da persone o da relazioni che hanno lo scopo principale di distrarlo continuamente da questa condizione.

Condizione che viene espressa perfettamente nel dialogo tra Morpheus e Neo nel film "The Matrix".




Morpheus: “Capisco perfettamente ciò che intendi. Adesso ti dico perché sei qui. Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c'è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra, nel mondo. Non sai bene di che si tratta ma l'avverti. È un chiodo fisso nel cervello. Da diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me. Tu sai di cosa sto parlando”.

Neo: “Di Matrix”.

Morpheus:"Ti interessa sapere di che si tratta, che cos'è? Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità”.

Neo: “Quale verità?”

Morpheus: “Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è”.



Sonno e schiavitù, potremmo dire essere direttamente proporzionali, più si è immersi nelle dinamiche del mondo più il nostro stato di sonno è profondo, più siamo addormentati, più il mondo ci tiene tra le sue maglie (Matrix), come fare per tirarsi fuori da questo circolo vizioso?

Le tradizioni iniziatiche dovevano, nel loro scopo originario, dare all’uomo che iniziava a porsi queste domande delle chiavi di lavoro per poter, in maniera pratica, iniziare a muoversi verso quello che viene chiamato “lavoro su di sè”. Per iniziare ad affacciarsi a questo "Lavoro" possiamo utilizzare alcuni strumenti che negli anni si sono tramandati.


Ad esempio nel sistema del Sig. Gurdjieff si parla di “ostacoli al risveglio” o “respingenti”. I principali ostacoli, secondo questo schema sono:

L’Immaginazione (Negativa o Positiva).

Il Mentire (A se stessi).

Le Emozioni (Negative o Positive).

L’Identificazione. (Eventi, Dinamiche, Persone, Oggetti)

La Considerazione (Interna ed Esterna).

Il Parlare inutile (Sia con gli altri che con sé stessi, la chiacchiera mentale)


Questi sono alcuni aspetti su cui si può iniziare a lavorare per vedere la condizione di sonno nella quale viviamo costantemente. Se riusciamo ad accorgerci, nella nostra giornata, del manifestarsi di queste dinamiche e ci ricordiamo il motivo per cui abbiamo deciso di iniziare questa ricerca, sperimenteremo (per alcuni istanti) un particolare stato interiore. Riusciremo a contattare per un attimo quel vuoto, che il sistema tenta costantemente di sabotare. Non perché ci sia qualcuno là fuori che ci controlla, ma perché, se iniziamo a porci in un determinato stato, la condizione di schiavitù a cui siamo costretti, lentamente inizia a sgretolarsi. Inizia la Rivoluzione, ma non una rivoluzione esteriore, là fuori, nel mondo, ma una rivoluzione intima nel proprio mondo interno. Il detto “Uomo conosci te stesso” è quanto mai attuale. Solo questo tipo lavoro, questo tipo di Rivoluzione può portare nel tempo cambiamenti significativi, che di riflesso si vedranno anche nel mondo esterno.



Il macrocosmo ed il microcosmo provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le realtà sono nate da questa realtà unica mediante adattamento”.





“So perché sei qui, Neo. So cosa stai facendo. So perché non dormi. So perché vivi da solo e perché, una notte dietro l'altra, lavori al tuo computer. Tu stai cercando lui. Lo so perché a suo tempo ho cercato la stessa cosa. E quando lui ha trovato me mi ha detto che non cercavo qualcosa di preciso, ma che cercavo una risposta. È la domanda il nostro chiodo fisso, Neo. È la domanda che ti ha spinto fin qui. E tu la conosci, come la conoscevo io. Che cos'è Matrix?

La risposta è intorno a te, Neo. E ti sta cercando. E presto ti troverà, se tu lo vorrai”.



knock knock........ wake up, Neo.... The Matrix has you!


Di: Placido Schillaci

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