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L'Albero Genealogico | Le Religioni

Aggiornamento: 10 mar 2022



“Religio è tutto ciò che riguarda la cura e la venerazione rivolti ad un essere superiore la cui natura definiamo divina” (De inventione - Cicerone)


In questo scritto andremo a rivedere il significato originario della parola religione. Iniziamo dall’etimo della parola stessa, ossia religionedal latino religāre, composto dal prefisso re-, intensivo + ligāre = unire insieme, legare, mettere insieme, nel senso , dal nostro punto di vista, di comunione con Dio, e come a questo si è aggiunto nel tempo anche un altro significato che a molto che fare, invece, con il relegare nel senso di tenere a sé,imprigionare, tenere re-legati,appunto. Un esempio che possiamo facilmente vedere e che ci tocca molto da vicino è la santa romana chiesa o chiesa cattolica (dal greco antico καθολικός, katholikòs, cioè "universale"), che nei millenni, grazie al potere che pian piano ha acquisito,a fatto sì che decine di migliaia, se non milioni di persone siano state legate e re-legate a quell’istituzione, ed alla visione essoterica della spiritualità e di Dio, che quest’ultima propone ai propri fedeli, in maniera del tutto incosciente (senza averne coscienza) ed inconsapevole.Guidati come “pecore in mezzo ai lupi”questi uomini e donne di buona volontà e forse anche di buone intenzioni, si sono avvicinati a quell’istituzione, spinti magari da un sentitoreale, da qualche esperienza vissuta di comunione con qualcosa di superiore, di trascendente, qualcosa che pur non capendo del tutto ne sentivano intimamente l’esistenza, ritrovandosi poi imprigionati o per meglio dire relegati a dogmi e fanatismi di tutti i generi. Ma come è potuto accadere tutto questo? Semplice, attraverso il dogma, ma cosa si intende per dogma? O nel nostro caso dogma di fede? Riportiamo da wikipedia: “Il termine dogma (o domma) è utilizzato generalmente per indicare un principio fondamentale di una religione, da considerarsi e credere per vero, quindi non soggetto a discussione da chi si reputa loro seguace o fedele”.


Si capisce che il dogma non può essere messo in discussione, quindi quei poveri uomini e donne che nei secoli hanno creduto a tutto ciò che l’istituzione cattolica diceva loro di credere, non potevano farne assolutamente a meno, vuoi per un livello di analfabetismo dilagate in tutta Europa, vuoi perché nel momento in cui si sarebbe voluto discutere su elementi riguardanti la fede o i dogmi di fede sarebbero stati visti in malo modo ed etichettati come eretici, nel migliore dei casi, nel peggiore messi a morte o torturati nei peggiori modi possibili. Testimonianze di queste barbarie perpetrate dalla chiesa ne troviamo diverse, vedasi Catari, Albigesi, caccia alle streghe, ecc ecc. Le religioni da questo punto di vista sono diventate, in quanto strutture del potere, la mano del sistema, che tengono legati i fedeli, a livello animico e psichico.


“Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito” (Luca 11,37-52)


Quello che però ci interessa, dopo aver fatto un po’ di chiarezza su come oggi funzionano e “lavorano” tutte le religioni del mondo (l’esempio della chiesa cattolica è semplicemente per motivi di vicinanza e culturali), è andare a ritrovare ciò che lega un po’ tutte quelle che sono le religioni o tradizioni misteriche ed iniziatiche ad un filo conduttore, il famoso filo rosso che ritroviamo anche nella mitologia, ad esempio il filo di Arianna, o nella tradizione giapponese, il filo rosso del destino (運命の赤い糸 Unmei no akaiito ) che lega indissolubilmente tutte le tradizioni fin dalle prime religioni di cui abbiamo testimonianza, a partire dal 3000 a.C circa con la nascita del culto di Krishna in india, e la conseguente formazione delle diverse correnti (Vedismo, Brāhmanesimo) che andranno a formare quello che viene successivamente chiamato Induismo, nello stesso periodo troviamo le prime testimonianza in Egitto di civiltà agricole, da cui possiamo ritenere la nascita delle credenze religiose, dei riti e delle relazioni con il sacro degli Egizi, passando per il patriarca Abramo circa 1000 anni dopo, e da cui nei successivi millenni sarebbero sorte le tre principali religioni monoteiste, Ebraismo, Cristianesimo ed Islam, senza dimenticarci del periodo intorno al 500 a.C in cui a livello religioso e spirituale si vive una vera e propria rivoluzione, in Iran il profeta Zoroastro delinea in modo chiaro la differenza tra principio del bene e principio del male, da cui poi alcune correnti gnostiche dualiste trarranno ispirazione, in Cina nello stesso periodo vissero Confucio, padre del confucianesimo e Lao Tse, fondatore del taoismo, quest’ultime più che essere delle vere e proprie religioni, nascono all’inizio come dottrine filosofiche, morali ed etiche. In Grecia Socrate e successivamente Platone, che erano soprattutto filosofi introducono il concetto di anima come coscienza pensante, in india nasce Buddha e da li in poi la nascita del buddismo come diretta conseguenza. Ci avviciniamo a quello che viene definito l’anno zero, da qui in poi le testimonianze si fanno più vicine e si affermano soprattutto le religioni monoteiste dell’aria mediterranea e dell’asia minore, nasce quindi una figura di riferimento importante per i successivi millenni, ossia Gesù detto il Cristo, da cui nel 33 d.C anno della presunta morte e resurrezione, attraverso la predicazione dei dodici suoi apostoli e soprattutto in area mediterranea di Paolo di Tarso, verrà a formarsi nel giro di qualche centinaio di anni il Cristianesimo.


Dopo circa 600 anni, un'altra figura religiosa di particolare importanza inizia la sua predicazione, Maometto definito come l’ultimo profeta, da cui nasce la terza ed ultima grande religione monoteista, l’Islam, che nel giro di poche decine di anni ha uno sviluppo impressionante soprattutto in nord africa ed in spagna. In tutte queste tradizioni possiamo trovare diversi elementi che si ripetono e che costituiscono, il filo rosso, ossia il collegamento che li unisce a livello simbolico l’una a l’altra, figure profetiche simili come Krishna, Horus, Zoroastro, Mosè, Buddha, Attis, Dioniso, Cristo, Mitra, Maometto che più o meno, valutando sempre il contesto storico in cui si muovono ed agiscono, presentano insegnamenti simili. Altro elemento è la natura trinitaria della divinità, da quella Induista con la trimurti Brahma, Shiva e Vishnu, che rappresentano le tre forze, le tre manifestazioni del divino quali forza attiva, passiva e neutra, a quella Egizia con Osiride, Iside e Horus, fino a quella Cristiana di Padre, Figlio e Spirito Santo, che rappresentano ancora i tre principi o forze. Questo non vuol fare intendere che ognuna di queste tradizioni, fondate sugli “insegnamenti di veri inviati di nostra eternità”, come direbbe il Signor Gurdjieff, si rifacevano alla precedente solo per motivi imitativi, oppure perché i vari popoli traevano dai precedenti culti solo gli elementi esterni delle tradizioni religiose, anche perché molte erano distanti migliaia di chilometri, quello che dobbiamo cercare di capire e che nei secoli l’insegnamento, la conoscenza, la Gnosis che si è cercata di tramandare è una conoscenza unica, unitaria. Cambiano i luoghi, gli ambienti, i popoli, ma ciò che sta alla base, è ciò che muove intimamente ogni uomo verso la ricerca del reale, della verità, è il medesimo sentito, quel sentito che ad un certo punto ci spinge a chiederci: Chi sono? Che cos’è il mondo? Perché esisto? Qual è lo scopo della vita? A queste domande le varie tradizioni rispondo quasi unanimemente alla stessa maniera, ossia attraverso la conoscenza di se stessi.


“In verità all'inizio questo universo era unicamente Brahman, questi conobbe sé stesso "Io sono Brahman" ed esso era Tutto. E colui che ancora oggi comprende: "Io sono il Brahman" costui è il Tutto e neppure gli Dei possono impedirglielo, in quanto diventa il Sé (atman) di loro stessi.” (Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad)


“Ogni cosa è compiuta. Io sono l'alfa e l'omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell'acqua della vita.” (Apocalisse 21:6)

“Conoscere se stessi, a quanto pare è l’insegnamento più grande fra tutti. Infatti chi conosce se stesso conoscerà Dio.” (Clemente Alessandrino)

“Non aveva bisogno della testimonianza di nessuno sull' uomo, poiché egli stesso conosceva quello che era nell'uomo.” (Giovanni 2:25)


“Ho riflettuto molto sulle religioni, facendo uno sforzo per capirle, e le considero come i rami di un unico Principio. Non domandare dunque all’uomo di adottarne una, perché ciò lo allontanerebbe dal principio Primo ed Uno. E’ certo invece che proprio il Principio Stesso deve venire a cercarlo: il Principio, Lui, sul quale si illuminano

tutte le grandezze e tutti i significati. E allora l’uomo comprenderà.”

(Mansur al-Hallaj )


Di: Placido Schillaci

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