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I Tre Casti Agni | Il Triplice Fuoco




Nella tradizione religiosa Siciliana, in particolar modo nella parte orientale dell'isola, troviamo un culto molto sentito che nei secoli ha portato alla costruzione di imponenti santuari, meta ogni anno di migliaia di pellegrini provenienti non solo da ogni parte dell'isola ma anche da diverse parti del mondo. Il culto di cui stiamo parlando e quello dedicato ai tre Santi fratelli "Alfio, Filadelfo e Cirino" detti anche i tre casti agni o i tre casti agnelli in riferimento alla loro purezza.


Della storia di questi tre santi, nati a Vaste in provincia di Lecce e martirizzati a Lentini in provincia di Catania il 10 maggio del 253 d.C, abbiamo diverse testimonianze, ma quello di cui ci occuperemo in questo scritto non è tanto l'aspetto storico o religioso, quanto piuttosto andremo ad approfondire ed evidenziare ciò che si cela dietro il racconto mitico, leggendo tra le righe ciò che la tradizione esoterica vuole comunicarci.



Chiesetta Magazzeni, Sant'Alfio (CT)
Chiesetta Magazzeni, Sant'Alfio (CT)

«Unus spiritus et una fides erat in eis»



Alfio, Filadelfo e Cirino i tre "Casti Agni", facendo una semplice analisi del titolo attribuito a questi martiri possiamo già iniziare a trovare degli elementi che possono essere utili alla nostra ricerca. Il titolo "Casti" puri, ad una prima analisi, sta ad indicare la loro capacità di rendersi inaccessibili, almeno spiritualmente, alle brutalità e alle violenze perpretate dagli Imperatori Romani che volevano a tutti i costi estirpare l'eresia cristiana. Ma il termine Casto sta anche ad indicare, soprattutto nella tradizione esoterica, quella qualità che l'iniziato o pellegrino spirituale deve sviluppare in se stesso per proseguire nel cammino della sua realizzazione. Nell'antico Egitto troviamo la figura del mitico Ermete Trismegisto, il tre volte magnifico o il tre volte ermetico, ermetico nei pensieri, ermetico nelle emozioni, ermetico nel corpo fisico. Ovvero colui che ha lavorato i suoi aspetti interiori, che nella tradizione vengono chiamati anche centri, sublimandoli, trasformandoli e rendendoli dei vasi ermetici. Per l'iniziato rendersi casti o ermetici diventa condizione fondamentale e necessaria per intraprendere un cammino che porti alla realizzazione del proprio Reale Essere o Divino Interiore.



"La conoscenza universale può essere rivelata solo ai nostri fratelli che hanno affrontato le nostre stesse prove. La verità va dosata a misura dell'intelletto, dissimulata ai deboli, che renderebbe pazzi, nascosta ai malvagi, che solo potrebbero afferrarne qualche frammento di cui farebbero arma letale. Racchiudila nel tuo cuore, e che essa parli attraverso le tue opere. La scienza sarà la tua forza; la fede la tua spada; e il silenzio la tua corazza impenetrabile." (Ermete Trismegisto)



Continuiamo con l'analisi del titolo attribuito ai tre Santi, dopo "Casti" troviamo "Agni" che nella tradizione Cristiana è il diminutivo della parola Agnus(da cui agnello) il cui riferimento Biblico è da ricercare nella figura del Cristo, l'Agnus Dei, l'agnello di Dio che era l'ispirazione e la guida dei tre Santi fratelli. "Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo" (Giovanni 1,29).

Se andiamo invece a cercare nelle altre tradizioni religiose troviamo che il nome Agni ha ben altro significato. Nella tradizione Induista “Agni” deriva infatti dal sanscrito अग्नि, che significa letteralmente “fuoco”. Agni è il Dio del fuoco o meglio il governatore del Fuoco, il principio Igneo, il logos, l'intelligenza che sta dietro alla manifestazione fisica. Nell'iconografia Induista viene rappresentato da un cavaliere che cavalca un capro/agnello(Agnus), ed ha altri simboli tipici della tradizione.

Agni è il dio che i latini conosco come Ignis, il fuoco sacro, che veniva custodito dalle sacerdotesse Vestali nei Templi dedicati alla Dea Hestia/Vesta.




Facendo riferimento sempre alla tradizione Induista, Agni viene anche definito come il dio dalla triplice essenza, il triplice logos, la triplice energia in quanto i suoi aspetti si dividono principalmente in:


Cosmico - Sole Centrale Spirituale - Sole

Divino - Cuore Del Sole - Luce

Umano - Sole Fisico visibile - Fuoco Terrestre


Oppure come:


Fuoco Creatore - Brahma

Fuoco Conservatore - Surya

Fuoco Distruttore - Shiva




“Agnim ile purohitam yajnasya devam ritvijam” (io venero Agni, il puro, il dio prete del sacrificio)



La descrizione che troviamo del Dio Agni nel suo triplice aspetto, può darci delle chiavi interpretative che possono tornarci utili nella comprensione esoterica dell'analisi che stiamo cercando di fare. Tre Santi fratelli come i tre aspetti di un unico fuoco centrale, fuoco che viene domato, viene reso casto/puro/sacro attraverso il loro sacrificio, un lavoro interiore, potremmo dire, in regime di fuoco. Tra l'altro Agni è anche il simbolo della purezza dell’essere, della verità assoluta; un elemento che, aiuta il processo di purificazione. La tradizione alchemica o Ars Regia da questo punto di vista ci parla di tre fasi principali, di cui l'ultima è proprio la Rubedo, l'opera al rosso, che segna il compimento, l'armonizzazione, la sublimazione, sotto l'effetto del fuoco o dello Spirito. In riferimento al fuoco come elemento trasformativo, nella tradizione Gnostica troviamo l'acronimo I.N.R.I (Igne Natura Renovatur Integra) che tradotto letteralmente significa "la natura si rinnova per mezzo del fuoco" che indica perfettamente il lavoro di trasformazione che avviene per azione di questo elemento.

Il fuoco di cui stiamo parlando, ovviamente, è il fuoco interiore, quella forza trasformatrice che se ben utilizzata genera cambiamenti profondi. Un “fuoco che non brucia”, ma che è possibile percepire nel nostro cuore, nelle nostre membra, nella nostra mente.

Nella tradizione, questi tre fuochi, possono venire indicati anche come le tre forze:


Forza Attiva - Santo affermare

Forza Passiva - Santo Negare

Forza Conciliante - Santo Conciliare


Queste tre forze hanno la loro corrispondente fisica nei tre centri interiori dell'uomo.


Centro intellettuale (mente/affermazione),

Centro istintivo (corpo/negazione).

Centro emozionale (cuore/conciliazione)






"O Fuoco, soltanto il sacrificio che il tuo essere avvolge procede verso la propria meta, giungendo agli dèi. Possa Agni, il guerriero la cui forza risiede nella saggezza, colmo di conoscenza ispirata, venire a noi come un dio tra gli dèi. O Fuoco diletto, tu apporti il lieto bene a colui che si dona in sacrificio, poiché questa è la sua intima natura, o Angiras. A te, che ci proteggi dall'oscurità, noi veniamo ad offrire la nostra sommissione, a te, protettore di tutti i sacrifici, guardiano della Verità, fiamma risplendente che cresce nella propria dimora". (Inno iniziale - Rig Veda)




I tre "Casti Agni" secondo questa possibile ipotesi di studio, rappresenterebbero, nella tradizione Cristiana i tre aspetti del fuoco purificato, sublimato, trasformato da fuoco materiale a fuoco spirituale. Ognuno di questi fuochi o centri ha una sua peculiarità, che rappresenta un lavoro interiore da fare sul piano mentale, emozionale e fisico. Anche l'iconografia riprende questo concetto in quanto i tre fratelli sono spesso rappresentati da tre diversi colori, Verde(mente), Blu(Anima), Rosso(Spirito).

Nel paese di Sant'Alfio, in provincia di Catania, nei giorni che precedono la solenne festività una particolate usanza chiamata "a dera" consiste nell'accensione di tradizionali fuochi(falò) a legna resinosa a ricordo del passaggio dei santi nel territorio etneo, che mostra la particolare connessione che unisce i tre casti agni con l'elemento fuoco.



"Il fuoco non ha più fumo quando è diventato fiamma." (Rumi)







NOTA: Questo breve articolo non vuole essere considerato come esaustivo, l’interpretazione dei simboli e del significato esoterico è del tutto personale.



DI: Placido Schillaci

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